I vini del Grinch – Decantico

I vini del Grinch

Unconventional Christmas: i vini del Grinch
(Tratto da una storia vera)

Da tempi remoti l’umanità è dilaniata da grandi dilemmi:
Ibiza o Passo Pordoi? Chihuahua o Pastore Maremmano? Carbonara o cacio e pepe? Juve o Inter? Barolo o Brunello? Gin Tonic o Moscow Mule? Babbo Natale o Grinch?

Se conoscete a memoria l’intero repertorio delle canzoni di Mariah Carey, citate in lingua originale ogni battuta di “Mamma ho perso l’aereo”, compilate la lista dei regali di Natale mentre mangiate granite di cocomero, affrontate con il entusiasmo ore di file per aggiudicarvi un originale sacchetto alla lavanda ai mercatini di Natale e la vostra casa a dicembre fa sembrare umili le vetrine di Harrod’s… allora passate alla lettura dell’articolo di Claudia “Cosa beve Babbo Natale?” e quello di Davide “”I vini di Babbo Natale”!!!

Se invece la massima espressione del vostro spirito natalizio è scegliere quale regalo riciclare e all I want for Christmas is che arrivi presto il 7 gennaio, ecco un piccolo prontuario per sopravvivere a questa edizione Natale 2023.

Il Natale è un fenomeno sociale. Piccole variazioni sul tema in ogni regione italiana e in ogni famiglia, ma generalmente questa tragicommedia teatrale si divide in tre atti.

Primo Atto: La vigilia di Natale

Comincia il periodo della “giubilanza”:
– Ma la tua fidanzata dov’è???
– Dobbiamo vederci più spesso!
– Come stai bene con questo vestito, non si vede affatto che sei ingrassata! – Hai ottenuto la promozione che aspetti da dieci anni?

Come prepararsi al primo atto? Naturalmente con un calice che predisponga il nostro animo ad affrontare con il sorriso ogni falso buonismo.

Vino del Grinch #1: Pfefferer Colterenzio

Un Moscato Giallo fruttato, fresco e aromatico. Perfetto per il vostro aperitivo pre dinner natalizio.

Secondo Atto: Il pranzo di Natale

Oggi la via natalis fa tappa a casa della zia. Da anni ribadisce che non sa cucinare (ma dallo stesso esatto numero di anni continua ad imporre a tutti i malcapitati invitati le ricette che trova stampate dietro le confezioni dei prodotti in offerta al supermercato). Qualunque cosa sia la brodaglia grigiastra che sta generosamente versando nel vostro piatto, il food pairing sfida le leggi naturali. C’è solo una incontrovertibile evidenza: siete stati moralmente incaricati di portare il vino.

Quale bottiglia immolare al desco parentale? Se optate per una bottiglia da €4.99, sarete poi obbligati a berla; se invece ne sceglierete una nella vostra cantina, dovrete poi inesorabilmente versarla nei bicchieri vintage del servizio buono della zia.

Ecco dunque come risolvere la difficile situazione. Acquistate alcune bottiglie dal costo modesto, dotate però di un’etichetta con stemma araldico. Gli scaffali dei discount abbondano di questi prodotti folkloristici.
Dotatevi anche di una confezione di vino in brick. Utilizzate il contenuto per sfumare il pesce e riempite di nuovo il contenitore con un delizioso rosso che gratifichi il vostro palato, nonostante la cucina hardcore della zia.

Ponete il tutto sulla tavola della zia. Mentre vedrete i vini in bottiglia defluire nei flute, gustate tranquillamente il vostro vino – con brevissimo affinamento in cartone – che nessuno dei presenti ovviamente vorrà assaggiare.

Vino del Grinch #2: 50&50 Rosso Toscana IGT Avignonesi e Capannelle

Eccezionale blend di due storiche cantine toscane: 50% di Sangiovese dell’azienda Capannelle e 50% di Merlot di Avignonesi. Un vino dal colore rosso rubino intenso, ricco intenso ed elegante, con persistenti note di frutta matura e spezie dolci.

Terzo Atto: La cena di Natale

Cena ristretta, per i pochi eletti che riescono ancora ad affrontare la prova di resistenza in tavola. A casa della fidanzata del cugino, con l’hobby per la cucina gourmet… vegana!
Una pausa light che potrebbe anche essere gradita. Presentazione impeccabile, impiattamento da Masterchef, porzioni minimal. Illusione di breve durata.

Menu:
Cruditè di ravanello con aria di finocchio marinato.

Chips di cavolfiore con spuma di sesamo della Tanzania.

Miniburger di tofu e semi di miglio equosolidale.

vini del grinch

Cominci a rimpiangere le pietanze riscaldate della zia. Ogni boccone rimane in bocca per un tempo non definito. Ogni boccone ha la consistenza della malta e – nonostante l’insistente operazione mandibolare – non sembra deglutibile. Urge un calice di vino… rigorosamente vegano.

Vino del Grinch #3: Sauvignon Blanc “Block 21Pioneer” Saint Clair

Sauvignon Blanc della Nuova Zelanda ottenuto da un cru. Freschezza e vivacità con aromi di erbe aromatiche e agrumi. Vegan Friendly

Atto Finale: il pranzo di Santo Stefano

Il pranzo degli avanzi.
Gli astanti si riuniscono per l’ultima prova. Sui loro sorrisi, ormai visibilmente consumati dalla convivenza forzata dei giorni precedenti, si legge il livore generato dall’impietoso rituale dello scambio dei regali.
Inutile consolarsi con il vino e portare uno Chateau Margaux, sperando che possa allietare gli animi e riportare la pace. Ogni bottiglia sarà inevitabilmente segnata da commenti del tipo:
-Buono! Ma quello che compro io sfuso dal cugino di Mario è più buono, dovresti provarlo!
-Buono! Ma per me è troppo forte, mi ci metti dell’acqua per favore?

-Buono! Ma sai, per me sono tutti uguali!

Proviamo a proporre un vino dolce, risparmiandoci almeno la crudeltà di vedere abbinare un Ferrari Extra Brut al panettone. Un passito che lasci un’espressione soddisfatta anche se avete perso i 5 euro della tombola.

Vino del Grinch #4: Passito ‘L’Ecrù’ Firriato

Passito siciliano prodotto con uve Zibibbo. La sua innata dolcezza è equilibrata da una parte salina ben percepibile.

Avete superato sul vostro divano, compiaciuti dalla solitudine del vostro appartamento. Il display del telefono si illumina. Una notifica: Cosa fai a Capodanno?
Grazie ma ho già un programma, saremo in due: io e la mia Magnum di Krug.
Cheers.

Le immagini del Grinch sono state generate dall’intelligenza artificiale.

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