Il nettare di Babbo Natale: Esiste vino in Lapponia?
Chissà quale vino è solito sorseggiare il caro Babbo Natale prima d’impegnarsi nella consegna dei regali a tutti i bambini del mondo… Forse un bel bicchiere di rosso corposo, per riscaldare il cuore e dare la carica per una lunga notte di lavoro? Oppure un bianco fresco e fruttato, per rinfrescarsi dopo una lunga giornata in sella alla slitta?
La risposta a questa domanda è, purtroppo, un po’ deludente. In Lapponia, la regione artica che si estende tra Svezia, Finlandia, Norvegia e Russia, patria di Santa Claus, è impossibile produrre vino. Le condizioni climatiche, infatti, sono troppo estreme per la coltivazione della vite.
Ma anche se vino non c’è, in Lapponia non mancano le bevande alcoliche, tutte rigorosamente sotto il monopolio dello Stato. In questi territori, infatti, la produzione e il consumo di alcolici hanno una lunga tradizione, da sempre regolamentata.
Tra le bevande alcoliche più tipiche della Lapponia troviamo la vodka: è la bevanda inebriante più popolare e viene prodotta con patate, cereali o grano saraceno. Non mancano neppure birra e gin, così come i numerosi distillati di frutta (solitamente bacche di bosco, mele o prugne) per riscaldare l’animo degli abitanti anche nelle giornate più fredde.
Le condizioni climatiche della Lapponia sono molto diverse da quelle delle regioni tradizionali per la produzione di vino. Innanzitutto, le temperature medie sono decisamente basse (e possono scendere anche a -40 °C!). In secondo luogo, le giornate sono molto corte durante l’inverno e la luce del sole è decisamente scarsa (se non assente!).
Senza approfondire altri tecnicismi, già queste due prime condizioni rendono impossibile la coltivazione della vite, che è una pianta molto sensibile alle basse temperature e alla mancanza di luce.
Tuttavia, negli ultimi anni alcuni viticoltori hanno iniziato a sperimentare la produzione di vino nella parte meridionale dei paesi boreali, tra cui anche il sud della Svezia. I risultati sono ancora incerti, ma alcuni vini prodotti in queste zone hanno ricevuto buone recensioni da parte dei critici.
L’anno scorso ho avuto l’opportunità di visitare la Lapponia svedese. Durante il mio viaggio, ho avuto modo di assaggiare alcuni vini prodotti in questa Stato. Ovviamente non si trattava di prodotti strettamente Lapponi, ma pur sempre made in Svezia.
Uno dei vini degustati era un Solaris, vitigno ibrido sviluppato a partire dal Riesling e dal Pinot grigio. Il bicchiere aveva un colore giallo paglierino, con profumi di frutta croccante e qualche sfumatura d’agrume decisamente interessante. In bocca era fresco e sapido, con un finale leggermente amarognolo.
Non solo vini bianchi: sempre di più si sta espandendo la coltivazione di uve a bacca rossa come le varietà Rondo e Cabernet Cortes, ma anche Sirame, Leon Millot e Reggente.
Viceversa in Finlandia è impossibile produrre vino: sia per le condizioni climatiche più estreme rispetto alla Svezia, sia perché anche chi decidesse di vinificare le uve non potrebbe comunque appellare come “vino” il suo prodotto a causa delle leggi. Infatti anche i pochi che si imbattono in questo tentativo (come la celebre Sundom Wine) non possono vendere il loro prodotto. La Finlandia infatti non è tra i paesi produttori di vino, secondo la lista stilata dalla UE.
In conclusione possiamo affermare che la produzione di vino in Lapponia è ancora un’impresa ardua, ma è un settore che sta crescendo rapidamente negli stati nordici, anche grazie alla vivace attenzione che queste popolazioni dedicano ai grandi vini del mondo. Questi territori sono partner commerciali importanti per i rinomati produttori Italiani e francesi. Se dunque i vini prodotti in queste regioni sono ancora poco diffusi, hanno il potenziale per diventare un’importante novità nel mondo del vino.
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