Vini per il Natale – Decantico

Vini per il Natale

Buon Natale. Qualunque cosa voglia dire!

Expectations vs reality

Ciao. Ho una buona e una cattiva notizia. E coincidono: è arrivato il Natale.

Come ogni anno, il web si è popolato di articoli con consigli per la bottiglia perfetta e il relativo abbinamento, le ricette imperdibili, l’accessorio che darà una marcia in più ai tuoi addobbi – il tutto ovviamente pensato per la fantomatica famiglia perfetta.

Abbiamo tutti ben chiara in testa l’immagine della famiglia perfetta à là Mulino Bianco, no? Rinfreschiamoci la memoria: numerosissima, affiatatissima, levissima, riunita con gioia ed entusiasmo attorno a una tavola imbandita.

Si passano con gioia vassoi carichi di leccornie, sono belli come nemmeno attori di Hollywood, e tutti, ma proprio tutti, sono vestiti di sorrisi smaglianti a trentadue denti e maglioni rossi ricamati rigorosamente a mano dalla nonna.

Senti anche tu l’aroma inconfondibile di stereotipi e standard sociali da rispettare?

Ripetiamo insieme: non deve essere per forza così e il più delle volte non lo è, almeno non in tutto – tutte queste pressioni possono volare dalla finestra, o finire nel pentolone con il coniglio alla cacciatora insieme al Tavernello, per quanto mi riguarda.

A partire dal fatto che la famiglia del Mulino Bianco è stata inventata per vendere dolciumi dall’eccessivo apporto calorico per arrivare al nocciolo della questione: le famiglie perfette non esistono, va benissimo avere sentimenti contrastanti quando si avvicinano le feste e un filo di malinconia, diciamolo, ha sempre il proprio fascino.

Alla luce di tutto questo e, data la mia personalissima malinconia, quando ho pensato di buttare giù due righe per Natale, ho pensato di scrivere una lista dei vini perfetti per questo particolare momento dell’anno. Ma cosa intendo esattamente con “lista dei vini perfetti”?

La mia playlist natalizia

Ti presento con sommo gaudio, e una certa dose di immotivato orgoglio, la mia mirabolante playlist natalizia: perfetta per affrontare il Natale, nella gioia e nel dolore.

Ah, spoiler: non ci troverai l’abbinamento perfetto per l’arrosto di maiale o l’anatra all’arancia. E nemmeno Mariah Carey.

Semplicemente, una lista di bottiglie fantastiche per situazioni esilaranti, o meno:

  1. Vino per far dimenticare alla nonna – parzialmente astemia e seduta al tuo fianco – il tuo nuovissimo e fiammante tatuaggio, posizionato discretamente sull’avambraccio: un calice di Aglianico e passa la paura, probabilmente poco tempo dopo le verrà anche una leggera sonnolenza e finirà sul divano a russare – a te rimarrà invece un bel sospiro di sollievo e una bottiglia sensazionale per spessore e complessità, come l’Etichetta Nera di Cantina Tempere.

  1. Vino per provare a colorare il vuoto di chi non può più sedersi intorno alla tavola, che riempirlo è impossibile: il vino che strappa sempre un sorriso, che parla tutte le lingue del mondo, bandiera di spumeggiante convivialità e nostalgica allegria: un Lambrusco come il PerFranco di Bergianti – agrumato, dalla grana finissima ed elegante – sarà come un’inattesa carezza.

  1. Vino per perdonarsi i buoni propositi, quelli che inizieremo a scrivere subito dopo le feste e lasceremo perdere dopo nemmeno 3 giorni: ci meritiamo tutti un po’ di dolcezza, senza eccedere nella stucchevolezza, no? Perdoniamoci, in anticipo, con lo splendido Vin Santo Occhio di Pernice “Aria” prodotto da Pietro Beconcini.

  1. Vino per zittire la zia che ti chiede per l’ennesima volta come mai tu non sia ancora fidanzat*/sposat*/laureat*/genitore/inserisci un’aspettativa a caso: si sa che un calice di bollicine al momento giusto può mettere a tacere qualunque discussione, perché non farlo con innegabile stile e zero compromessi, ad esempio con Nicola Gatta e nello specifico con il suo metodo classico Ombra Cuvée Brut?

  1. Vino per superare la settima ora consecutiva di pranzo, che ormai si sta digievolvendo nella cena: ci troviamo di fronte a uno sliding doors niente male. Diamo il colpo di grazia agli ospiti con il Sagrantino di Raìna – strutturato, poderoso, con tannino taglialingua – oppure sgrassiamo con un agile, freschissimo rifermentato in bottiglia, come il Wai di Tenuta Belvedere? Ai posteri l’ardua sentenza.

  1. Vino per dimenticare quell* che pensavi fosse l’amore della tua vita, ma in realtà si è rivelat* essere solo un’illusione: credimi che a volte il famoso “chiodo schiaccia chiodo” può soddisfare in maniera inaspettata: con Pierre Frick e il suo Voyages (Pinot Gris + Sylvaner + Riesling con lunghissima macerazione sulle bucce) ti troverai in mezzo a un indimenticabile ménage à trois: magari non sarà amore, ma senz’altro dannatamente divertente.

  1. Vino per non offendere il cugino di terzo grado che il 25 settembre si è schierato palesemente dal lato sbagliato della Storia: assolutamente un bel (calice di) FUNCOOL prodotto da Podere San Biagio – quando ci vuole, ci vuole – per la propria radicale leggerezza e la scomposta fisionomia che assume, come un urlo dirompente, a pieni polmoni, certo un po’ sguaiato, ma assolutamente liberatorio.

La luce alla fine del tunnel

Perché questa sottospecie di playlist? Essenzialmente per strappare un sorriso, che fa sempre bene, e poi per farti scoprire un vino o un produttore che magari non conoscevi, ma merita un assaggio – a prescindere da chi tu sia, o da come affronterai questi giorni di presupposta festa.

Che tu sia una specie di grinch, o qualcuno che ama talmente tanto addobbare l’albero da offrirsi di farlo anche per amici, parenti, persone conosciute per caso in fila alla cassa; che tu sia felice, o che tu lo sia un po’ meno; che tu compri il vino al supermercato, o solo ed esclusivamente in enoteca.

Buon Natale – qualunque cosa voglia dire, per te.

Ricorda: se non vedi la luce alla fine del tunnel – e c’è il giusto grado di umidità – con un paio di portabottiglie dell’Ikea il gioco è fatto.

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