Un dolce tesoro: il DEMI-SEC
Alla scoperta di un (antico) dosaggio raffinato
La vecchia regola aurea dice che “con il dolce, ci vuole il vino dolce”. Ma come unire questo dogma con la piacevolezza della bollicina? Lo spumante Demi-sec è la sintesi perfetta a questo dilemma.
Questa particolare tipologia, con i suoi 32-50 g/l di residuo zuccherino, è la giusta via di mezzo tra gli spumanti Sec – 17-32 g/l – e Doux con dosaggio superiore a 50 g/l. Il Demi-sec ci incuriosisce sin dalla traduzione letterale del suo significato: “mezzo secco”, quindi anche “mezzo dolce” potremmo dire. Lo spumante in questione, infatti, riesce a regalare incantevoli note di dolcezza, peraltro mai eccessive, garantendo allo stesso tempo un’importante acidità e struttura, tipica di questa bollicina ibrida.
La tipologia è da sempre diffusa nei quattro angoli del pianeta (abbiamo ottimi esponenti della cultura Demi-sec anche in Italia!) ma certamente la patria indiscussa di questo prodotto rimane la Champagne.
Seppure i tre vitigni-dominatori della zona (Chardonnay, Pinot Noir e Meunier) siano tendenzialmente impiegati per la produzione dei più celebri Brut o Extra Brut, non deve esser trascurata la produzione di questa vera e propria chicca enologica. Se è pur vero che il tipico aroma e bouquet caratteristico della Champagne è esaltato in assenza di residuo zuccherino, in questa tipologia così raffinata possiamo riscontrare delle note e dei sentori inaspettati in un territorio come quello francese.
Siamo onesti: la richiesta di Demi-sec non è elevatissima, con l’inevitabile conseguenza che alcune maison hanno smesso di produrlo, a favore di una più numerosa produzione “secca”.
Ma oggi vogliamo darci 3 motivazioni – noi Wine Lovers – per riscoprire il piacere di questo vino:
La prima: gli abbinamenti. Per la nostra alimentazione è sconsigliato vivere di soli frutti di mare, crudités o aperitivi. Se così fosse potremmo sostentarci di solo Champagne Brut. Tuttavia, dal momento che nella nostra “dieta” compaiono spesso formaggi, dagli stagionati agli erborinati, creme brûlé, torte e frutta da dessert, abbiamo necessità di una bollicina che unisca la freschezza dell’acidità, l’effervescenza e la morbidezza delicata dello zucchero: ecco qui la descrizione del Demi-sec. Provare per credere.
La seconda: la pazienza. è un vino da assaporare con calma, quasi da meditazione. L’accompagnamento al fine pasto è un processo lungo ed interessante. Questo spumante è in grado di evoluzioni e cambiamenti incredibili, che si sprigionano minuto dopo minuto nel bicchiere. È un vino che non stufa, che emoziona.
La terza: la famosa coppa di champagne. Sappiamo tutti che in origine lo champagne era un vino dolce. Per questo la sua struttura ne veniva esaltata nella celebre “coppa” da Champagne. Quale miglior modo di rispolverare questo calice che utilizzarlo per una tipologia assai simile a quella tradizionale? Questo Champagne “mezzo dolce” è un vero e proprio ritorno al passato, alla tradizione, alla storia.
E ora? Tutti a provare un Demi-sec e se vi va…ne parliamo nei commenti!
Prosit!
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