Leggere un’ etichetta: Cosa significano classico, superiore e riserva?
Vi sarà capito spesso di leggere un’etichetta di una bottiglia di vino o eventualmente anche una contro etichetta: vi siete mai chiesti che informazioni ci devono essere o cosa significano parole tipo: classico, superiore o riserva?
Se non sapete il significato di queste parole siete nel posto giusto perché in questo articolo vi spiegherò proprio il significato di queste menzioni.
Alcune informazioni devono essere, per legge, scritte nell’etichetta o nell’eventuale contro etichetta in quanto questa è l’unico documento che ne certifica i requisiti legali per la vendita. In etichetta devono essere quindi chiaramente menzionate tutte le informazioni riguardanti: il nome del vino, il produttore e/o imbottigliatore, la capacità della bottiglia, il titolo alcolometrico, l’annata se è un vino d’annata o la sboccatura se è un metodo classico, il marchio del produttore, la denominazione del vino se è un vino facente parte di una particolare denominazione. L’eventuale contro etichetta di una bottiglia viene utilizzata dal produttore per dare indicazioni aggiuntive e facoltative come ad esempio: informazioni sulla produzione, descrizione o note degustative e suggerimenti di abbinamento del vino stesso, ma si possono trovare anche informazioni sui vitigni che sono stati utilizzati per produrre quel vino, in quanto solamente se si usano tre o più vitigni è obbligatorio menzionarlo in etichetta.
Ci sono infine alcune parole che si trovano raramente nelle etichette e soprattutto si trovano solamente in etichette di particolari vini e queste sono giustappunto le tre parole citate all’inizio dell’articolo e di cui vi spiegherò il significato di seguito.
La menzione classico è usata per indicare prodotti nella zona di origine più antica della denominazione e può avere anche una regolamentazione autonoma all’interno della denominazione stessa. Non si può usare per i vini spumanti.
La menzione riserva è usata per indicare vini che vengono sottoposti ad un affinamento più lungo rispetto a quanto indicato nel disciplinare della denominazione per i vini non riserva. L’invecchiamento dei vini riserva è di almeno un anno in più, ma spesso si protrae per almeno due. Non si può usare per i vini spumanti e in etichetta ci deve essere chiaramente l’annata del vino.
La menzione superiore è utilizzata quando si ha a che fare con un vino che presenta un titolo alcolometrico superiore di almeno 1% rispetto al titolo minimo stabilito nella denominazione. Alcune denominazioni richiedono che i vini con menzione superiore siano vini con qualità migliori e quindi si usano uve proveniente da zone migliori, con un grado di maturazione ottimale, si presta a maggiore attenzione alla vinificazione e così via.
Ad oggi, l’etichetta di un vino è ciò che primariamente ci attrae a livello visivo; molti designer e artisti famosi disegnano o hanno disegnato in passato varie etichette di vini più o meno famosi. Ogni azienda ha un suo stile perché ci sono aziende che usano etichette vintage ,altre etichette che ci portano indietro al medioevo ad esempio, mentre altre ancora sono solite utilizzare etichette al passo con i tempi. Lo stesso discorso vale per i colori, la grandezza e i caratteri utilizzati in etichetta, ma fate attenzione quando comprate una bottiglia di vino perché ciò che vi ho scritto sopra deve sempre essere ben visibile perché è quanto descrive il vino prima che questo venga bevuto.
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