Il Vino Novello – Decantico

Il Vino Novello

La nascita del vino novello si attesta intorno agli anni 30 in Francia, nello specifico nella regione del Beaujolais.

In realtà il vino novello è un tipo di vino molto particolare per il quale esiste una normativa ad hoc.

Esso è prodotto con una tecnica completamente diversa rispetto agli altri vini e dunque rispetto al vino nuovo.

Il vino novello è quello prodotto con il metodo di vinificazione chiamata “macerazione carbonica“, un sistema che consiste nella macerazione degli acini in presenza delle bucce in ambiente saturato con l’anidride carbonica prodotta dalla fermentazione. Questo fa sì che il grado alcolico ottenuto sia inferiore e il vino abbia un caratteristico aroma fruttato con note vinose.

La menzione di vino novello è riservata solo a vini DOP o IGP tranquilli o frizzanti, dunque per non incorrere in quando si acquista vino novello è bene guardare con attenzione l’etichetta. È bene ricordare che l’ideale è consumare il vino novello entro 6 mesi dalla sua immissione al consumo, poiché a causa della sua struttura e poco stabile.

In Italia il vino novello può essere messo in distribuzione dal 30 Ottobre dell’annata di produzione delle uve , al 31 Dicembre. Affinché il vino ottenuto possa chiamarsi “novello” la legislazione italiana stabilisce che il 40% delle uve debbano essere vinificate tramite la macerazione carbonica e il restante 60% con una vinificazione classica. Ogni azienda vitivinicola ha poi la libertà di produrre il vino andando oltre al 40% richiesto.

Oggi in Italia abbiamo la possibilità di degustare questo prodotto grazie ad Angelo Gaja con il “Vinot” e grazie ai Marchesi Antinori con il “San Giocondo” che produssero questa tipologia di vino per la prima volta nel 1975. Già nel 1973 in Valtellina la Nino Negri produsse un novello con il nome di Primizia.

Il picco storico di produzione fu di 18 milioni di bottiglie nel 2002.  

Per gli anni successivi si sperava che la produzione raggiugesse i 20 milioni di bottiglie, ma ciò non accadde: il mercato diminuì la propria richiesta pian piano fino ad arrivare con la produzione del 2018 che conta 2 milioni di bottiglie. 

Alcuni segnali mostrano che si sta perdendo la tradizionalità del prodotto. Fino a qualche anno fa nel periodo di immissione sul mercato di questo vino i ristoranti esponevano fieri in prima linea le bottiglie di novello, oggi sono pochi i ristoranti e le enoteche che lo fanno. Oggi il consumatore è influenzato dall’ambente circostante, è alla ricerca di vino più strutturato, e con nomi blasonati.

Il vino novello ha un sapore leggero e fresco, nonché un aroma fruttato.

Tra gli abbinamenti più classici ci sono le castagne di stagione proprio durante il periodo di produzione, ma questo vino è ottimo anche quando in tavola ci sono formaggi e salumi.

Prima di giudicare questo vino merita di essere assaggiato, ne stupirà il vostro palato.

Calogero Morreale

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