I vini dell’autunno – Decantico

I vini dell’autunno

Non è vero che l’estate è già finita: si è semplicemente trasformata. Il caldo, il mare, la meritata vacanza cedono – in questi giorni – il passo al primo freddo, alla riscoperta delle nostre case, al ritorno ai consueti ritmi lavorativi e scolastici.

Ammettiamolo… Anche il consumo sfrenato di bollicine, che ha caratterizzato il nostro periodo estivo, si sta delicatamente trasformando in una più ampia gamma di possibilità. Autunno è il periodo dove è possibile osare un piacevole calice di vino rosso senza il rischio di esser guardati malamente o faticare come dannati per trovare la giusta temperatura a cui servirlo. Autunno è il periodo dove riscoprire piatti dal sapore caldo e profumato, cotture lente e condimenti più marcati. Autunno è certamente vino, vendemmia e primi assaggi.

Ma è pur sempre un periodo di transizione: è il ritorno all’ora solare, ai ritmi della terra e delle nostre vite. Anche il nostro gusto deve “trasformarsi” delicatamente in questo periodo. E per farlo ci vuole tempo.

Autunno è il periodo delle sagre di paese, delle prime nebbie e dei primi freddi. Ed ecco qui che involontariamente ci si presenta il primo vino: il nebbiolo, che proprio dalle fosche giornate autunnali ne trae l’appellativo. La piacevolezza di un calice di nebbiolo (spanna, chiavennasca, picotener chiamatelo come volete!) magari dell’alto Piemonte, delicato e profumato, saprà allietare queste nostre prime giornate nuvolose. La magia racchiusa nel gesto dell’aprire una bottiglia di questo vino (ma anche dei suoi fratelli maggiori, ben venga) è un’immagine che richiama direttamente l’autunno: le colline, la brina, le foglie cadenti.

Autunno è anche un periodo “nuovo”: è il periodo del vino novello. Questo vino, venduto nello stesso anno della vendemmia da cui proviene, non si limita al celebre Beaujolais nouveau. In tutta Italia ne abbiamo ottimi esempi: usiamo questa stagione per scoprirli. Ora o mai più. Un buon calice di vino novello, accompagnato da una ciotola di castagne appena cotte…se non è autunno questo, allora non saprei cos’altro!

Ma autunno è anche nuovi frutti e nuovi piatti: in questo senso il mitico frappato di Sicilia, può esser una bella scoperta (o ri-scoperta per alcuni di noi). La transizione dell’autunno è pazienza, è aprirsi allo sconosciuto, ai nuovi sapori. Questo nettare a bacca nera, originario dell’isola, saprà ben comportarsi anche con i formaggi, altra prelibatezza tipicamente autunnale.

Autunno è anche tempo di funghi e tartufi…ma di questo non apriremo bocca. È nella fantasia e desiderio di ciascuno decidere cosa gustare con queste beatitudini. Indicare qualcosa è riduttivo, schematico, limitante. Magari più avanti, proveremo insieme.

Ed ecco, che senza volerlo, abbiamo già trovato alcuni compagni di viaggio per regalarci felicità in questi giorni di transizione.

“Il vino dovrebbe essere mangiato, è troppo buono per essere solo bevuto”. In autunno, questo proverbio, vale ancora di più: non rimpiangeremo certamente l’estate!

Un brindisi a tutti noi!

Buon autunno!

Davide Debernardi

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