Comprare vino d’estate. Conviene? – Decantico

Comprare vino d’estate. Conviene?

Quando la temperatura è un problema (serio)

Rosso d’estate, si può fare. Nel panorama enologico mondiale è possibile individuare numerosi vini rossi ideali nel periodo estivo.

Ovviamente lo sappiamo: sempre e solo alla giusta temperatura! (https://www.decantico.com/tutta-questione-di-gradi/ ). Non sarete guardati male chiedendo una glacette al ristorante per il vostro Nebbiolo. Se anche lo foste, nessuna paura. Ma cosa succede se ad esser sbagliata non è tanto la temperatura di servizio quanto quella di trasporto?

Sempre più frequenti sono le spedizioni transnazionali di prodotti enologici: dalle grandi navi cargo, passando da aeroporti e furgoni, fino all’umile baule della nostra autovettura di ritorno dalle vacanze. Paese che vai, vino che compri. Questa sana e preziosa abitudine rischia però di diventare un’arma a doppio taglio nei mesi estremi, ovvero quando le temperature sono troppo alte (oppure troppo basse). 

Il trasporto, lo stoccaggio, le vibrazioni, l’esposizione alla luce, la tempistica e la logistica, rischiano di diventare seri nemici delle nostre bottiglie, compromettendo in poche ore certosini anni di lavoro in vigna. Troppo spesso, abbagliati da offerte strepitose e spedizioni agevolate, dimentichiamo che il vino è in primis un prodotto deperibile, quindi sensibile, alterabile e deteriorabile. 

Semplificando, possiamo dire che un trasporto scorretto nei mesi estivi ha conseguenze irreparabili sulle bottiglie, in particolare sotto quattro aspetti: sensoriale, visivo, chimico e fisico.

Un trasporto a condizioni termiche improprie genera grandi trasformazioni sensoriali: si pensi che la temperatura di una bottiglia può variare anche di +25°C in un container, da sommare alla temperatura esterna. Dal momento che in alcuni luoghi i 40°C non sono utopia, possiamo affermare che il nostro nettare si trova costretto a subire una temperatura di 60-70 gradi centigradi. Ad esempio, uno studio australiano ha dimostrato che i vini bianchi, a queste temperature, mutano sensibilmente profilo aromatico. Le tipiche note floreali cedono il passo a più decise note evolutive (miele, vaniglia, tabacco). Indiscutibilmente non sono sensazioni positive, anzi molto spesso rendono sgradevole il vino. In ogni caso il prodotto risulta modificato radicalmente. 

Contestualmente anche la vista ne risente: avete presente quei vini rossi color mattone che sembrano aver (troppi) anni sulle spalle? Ecco, la colpa potrebbe essere da ricercarsi proprio nel trasporto. Precipitazioni, diminuzione delle bollicine negli spumanti, colori troppo intensi nei vini bianchi…tutti indici che ci possono far intuire una scorretta temperatura di conservazione o di spedizione.

Senza addentrarci nelle modificazioni chimiche, ricordiamo come le concentrazioni di TDN e Vitispirane in un vino trasportato a temperature scorrette, diventano decisamente maggiori, andando ad alterare il profilo organolettico del prodotto.

In ultima analisi, la bottiglia subisce cambiamenti “fisici”. Nel trasporto il vino è sottoposto a continui stress e sollecitazioni materiali. Il sollevamento del tappo e della capsula, la possibile colatura di vino, fino alla rottura delle bottiglie, sono fenomeni sempre più frequenti. L’anidride solforosa, gas presente nella bottiglia sin dal momento dell’imbottigliamento, non è certo indifferente rispetto alle condizioni climatiche esterne. 

Ma allora, come fare?

Nell’attesa che si diffonda capillarmente il progetto che vede protagonisti Europa e USA nella realizzazione di un chip, o meglio un micro-sensore di monitoraggio agganciato ad ogni bottiglia, con il compito di rilevare la temperatura max e min raggiunta nella “vita” di quella bottiglia, possiamo accontentarci di tre semplici soluzioni. 

  1. Comprare il lunedì. Evitare di lasciare i nostri prodotti troppo a lungo in depositi, magazzini, corrieri in balia del sole di agosto, è certamente una saggia scelta.
  2. Esser certi della fonte e della qualità del servizio. Anche online, verifichiamo sempre le condizioni di trasporto: i materiali utilizzati per l’imballaggio, le tempistiche, i mezzi (refrigerati o meno) che consegneranno le nostre bottiglie a casa.
  3. E se viaggio in macchina? Una semplice borsa termica, un frigorifero da viaggio o un buon impianto di climatizzazione possono limitare i danni di queste torride giornate d’estate.

L’attenzione al trasporto e alla temperatura estiva forse non salverà il mondo, ma certamente ci eviterà di proferire quella fastidiosa frase: me lo ricordavo molto diverso questo vino, che cosa avrà visto?

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