5 Abbinamenti per un’estate tutta italiana!
Con l’inizio della bella stagione tornano le giornate calde e con le vacanze alle porte, la voglia di gustarsi qualcosa di fresco, semplice e veloce, magari in riva al mare o durante un pic-nic con gli amici aumenta. Ecco qui 5 consigli per 5 veloci ricette senza mai rinunciare agli abbinamenti giusti.
Caprese di Mozzarella di Bufala
E’ uno dei piatti estivi per eccellezza dal retaggio mediterraneo, lo si può mangiare in ogni dove ed è simbolo della cucina partenopea nel mondo nonché un primordiale tentativo di accostare ingredienti di differenti provenienze, come il pomodoro con la mozzarella.
Il pernio del piatto per poterlo degustare al meglio è esaltare la freschezza degli ingredienti quindi si dovrebbe sempre puntare su ingredienti di primissima qualità e mangiarlo fresco, ma non freddo senza abusare dei condimenti.
I vini da abbinarsi sono vini non troppo complessi, ma che abbiano profumi e persistenza da eguagliare quella del piatto. Buona rotondità e una certa dose di freschezza, sapidità e alcolicità per contrastare le note acidule dei pomodori, la tendenza dolce della mozzarella e l’acqua che inevitabilmente si ritrova nel piatto che porta a una notevole succulenza (intesa come liquidi presenti in bocca al momento della masticazione).
Rimanendo in ambito regionale io proporrei un Fiano di Avellino D.O.C.G., un Greco di Tufo D.O.C.G oppure un Costa d’Amalfi D.O.C.
Ceviche di gamberi
La ceviche è una tecnica di preparazione dei cibi molto comune in America Latina, sopratutto in Perù, che ha radici antiche e che sta entrando nei menù italiani anche al di fuori dei ristoranti etnici. La ceviche è una marinatura con lime, spezie come il cumino, pepe nero e coriandolo con l’aggiunta di peperoncino e cipolla rossa. Di norma si utilizzano i gamberi, ma volendo si potrebbe utilizzare anche altro tipo di pesce, è un ottimo piatto estivo in quanto si mangia freddo o fresco.
Le sensazioni principali del piatto saranno la speziatura e la piccantezza data dal pepe nero, cumino e peperoncino; la tendenza acida data dal succo di lime e la grassezza e tendenza dolce dei gamberi.
I vini da abbinarsi per gustare al meglio il piatto sono dei vini che abbiano rotondità e morbidezze tali da contrastare le note piccanti delle spezie e la tendenza acida del lime, allo stesso tempo, il vino deve comunque avere una buona freschezza e sapidità da contrastare le sensazioni del gambero ed esaltare il piatto, pertanto, proporrei in abbinamento vini bianchi di buona struttura e corpo con profumi torpicali e note speziate date anche dall’affinamento in barrique come: Alto Adige Gewurztraminer, Chardonnay affinato in legno, Riesling alsaziani con profumi di goudron e di frutta oppure alcuni Sauvignon con marcate note di affumicatura.
Trenette al pesto
Le trentette al pesto sono il primo piatto estivo ligure per eccellenza che ha conquistato le tavole di tutta Italia. Le trenette sono un tipo di pasta ovoidale che aderisce meglio al sugo rispetto ad alle linguine però ciò non implica che si possa cucinare questo piatto con altri tipi di pasta, mentre il pesto è una salsa fatta pestando basilico, pinoli, aglio, formaggio, olio evo in un mortaio.
Le sensazioni principali del piatto sono quelle di grassezza e untuosità in bocca date dal formaggio grattugiato, dai pinoli e dall’olio evo, ma anche i profumi mediterranei del basilico, dell’aglio crudo e dello stesso olio evo sono ben presenti.
I vini da abbinarsi sono vini profumati e delicati che pareggino i profumi e la delicatezza della salsa, ma al tempo stesso abbiamo una buona freschezza e sapidità per contrastare le sensazioni di grassezza ed untuosità e che non abbiamo apporto di tannini per non cozzare con il gusto dell’aglio crudo e del basilico.
Io proporrei un Vermentino dei Colli di Luni o di Gallura ( che sono due aree di eccellenza per questo vino) o un Trebbiano che può essere toscano, d’abruzzo o spoletino perchè sono vini con profumi di frutta matura e esotica, talvolta con note di spezie dolci e con ottima sapidità e freschezza per sgrassare il palato.
Battuta al coltello di manzo
Facendo un brevissimo excursus del piatto dobbiamo andare a ritroso fino ai Tartari perchè furono loro i primi a cibarsi di carne cruda. Questa usanza arrivò poi in Francia dove venne difatti chiamata Tartare e da qui in Piemonte dove divenne Battuta al coltello.
La differenze tra tartare e battuta al coltello sono molteplici a partire dalla preparazione del piatto perchè nella prima metodologia la carne viene triturata con l’utilizzo del tritacarne che riscalda e modifica dal punto di vista organolettico la carne, mentre nel secondo metodo viene tagliata grossolanamente con la punta di un coltello.
La carne utilizzata è diversa se tartare o battuta poiché si tende ad utilizzare tagli più magri per la tartare, leggermente più grassi se si batte al coltello in quanto il condimento della tartare è solitamente più complesso, come dettato dalla cucina francese, quindi si utilizzano altri ingredimenti come: capperi, olive, uovo di quaglia, salse mentre più semplice e leggero è quello della battuta al coltello dove l’intento è quello di valorizzare la carne stessa.
Le sensazioni dei due piatti saranno diverse e quindi leggermente diversi dovranno essere i vini in abbinamento. Analizzando la battuta al coltello la sensazione principale sarà quella di grassezza e untosità in bocca data dalla carne stessa e note acidule e erbacee date dall’utilizzo di condimenti. I vini da abbinarsi devono essere vini freschi e fragranti con buona sapidità per ripulire la bocca dalle sensazioni date dal piatto per questo motivo proporrei un metodo classico per fare un abbinamento regionale potrebbe essere un metodo classico Alta Langa D.O.C.G.oppure un Erbaluca di Caluso D.O.C.G. o un Pinot Grigio. Se proprio non si vuole abbandonare l’abbinamento con un vino rosso si può provare con Merlot o un Cannonau di Sardegna D.O.C. perchè entrambi i vini hanno una buona persistenza aromatica di frutti rossi, buona freschezza e sapidità che lascia la bocca pulita.
Grigliata mista di carne
La grigliata msita di carne è probabilmente il piatto iconico di una serata estiva informale. E’ perfetta per essere condivisa durante una cena tra amici. Bistecche, salsicce, spiedini, arrosticini e molto altro può essere grigliato in compagnia e ogni regione italiana ha la sua specialità alla griglia.
Dare dei consigli su che vino abbinare è qui molto difficile poiché la tipologia di carne, i tagli e anche i tipi di condimenti, marinature o salse utilizzate nel caso vogliamo fare un grigliata American-Style influenzano le sensazioni gustative. Sicuramente, a prescindere dalla tipologia di carne grigliata la grassezza e la succulenza della carne così come la tendenza amarognola della cottura sono le sensazioni principali.
Per le carni rosse, è preferibile optare per un vino con una buona alcolicità, presenza tanninica e freschezza che servono a constrastare la grassezza e la succulenza della carne, ma al tempo stesso il vino deve avere un’adeguata morbidezza per contrastare la tendenza amarognola. E’ dunque buona prassi tenere sempre in cantina un Chianti Classico D.O.C.G. , un Barbera oppure un Rosso di Montefalco D.O.C. Ovviamente più aumenta la succulenza della carne più saranno necessari vini con un maggior apporto tannico e alcolico.
Per la carne suina, la notevole parte grassa ha la necessità di essere controbilanciata da un vino frizzante come un Lambrusco oppure un Barbera frizzante.
Per la carne ovina, arrosticini in primis opterei per un abbinamento regionale con un Montepulciano d’Abruzzo.
Per le carni bianche in genere si consigliano vini rossi più morbidi, freschi e con un apporto tannico notevolmente minore come una Schiava o un Rossese di Dolceacqua.
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